CTM27 : DESERTO DI SOGNO


4 giorni di emozioni indimenticabili, di autenticità e raffinatezza - 1 pernottamento in campo preallestito Lux e 2 in kasbe ristrutturate

C'è chi crede ai folletti e chi alle fate, chi ai miraggi e chi ai sogni. Questa volta è un sogno a occhi aperti, quello di guardare le stelle pulsanti sopra le dune e di lasciare le proprie impronte sulla sabbia leggere come ombre. Nel deserto di Chegaga, in un campo preallestito con tutti i confort, le dune si stendono a perdita d'occhio, il cammello vi porta ondeggianti sulle piste dei nomadi e imparerete a fare il pane nella brace come loro.

Per arrivare però avrete prima visitato l'antica capitale della Valle del Draa e vi avrete pernottato, e una volta lasciato il Sahara percorrerete la "strada del sale", come le antiche carovane. 

 

Programma

 

1. Marrakech – Tamnougalt. L'antica capitale delle oasi del Draa

La traversata dell'Atlante ci porta attraverso verdi vallate, boschi di pini e lecci, fino al passo del Tizi 'n Tichka a 2260 m. Lentamente il paesaggio diventa aspro e spoglio a mano a mano che ci si inoltra nelle regioni presahariane. Il passo è uno spartiacque non solo geografico e climatico, ma anche culturale. A sud dell'Atlante comincia il deserto, e la Valle del Draa con la sua vena d'acqua è l'unico luogo ospitale. Superata Ouarzazate si continua in direzione sud per raggiungere il villaggio fortificato di Tamnougalte, la porta della Valle del Draa. Questo villaggio o ksar, tutto costruito in terra pressata e legno di palma, era un tempo la capitale della valle, privilegiato dall'abbondanza di acqua del fiume che alimenta tuttora una rigogliosa e grandissima oasi. Al suo interno è possibile visitare le abitazioni dei notabili di allora, con elaborate decorazioni a base di colori vegetali, e poi passeggiare sotto le palme, fra orti e giardini. In questo quadro suggestivo e antico è stata restaurata una parte dello ksar, dove avremo cena e pernottamento.

 

2. Tamnougalt – Chegaga. Il deserto

Percorriamo tutta a Valle del Draa con il suo interminabile palmeto punteggiato di kasba secolari. Siamo nel profondo e arido Sud del Marocco, ma per le carovane provenienti da Timbuctù, dopo la faticosa attraversata del Sahara, queste oasi e queste kasbe erano luoghi ospitali e freschi, dove l'acqua era abbondante e sicura. Oltrepassata Zagora, capoluogo moderno della valle, ci fermiamo a Tamgroute per visitare la Biblioteca Coranica, piccolo prezioso museo dove sono esposti antichi manoscritti, alcuni dei quali su pelle di gazzella. L'ultima oasi della valle è Mhamid, oggi in lotta con la sabbia invadente, ma che ancora nel XVI secolo era un importante porto carovaniero per le merci che provenivano dall’Africa attraverso il Sahara. Si lascia l’asfalto in direzione ovest seguendo piste che si inoltrano in vaste pianure sabbiose dove immense tamerici indicano che là sotto scorre l'acqua. Il Draa infatti dopo Mhamid diventa "invisibile" e ricompare a pochi km dalla foce. Raggiungiamo infine le più belle dune della regione, Chegaga, un vasto erg (deserto di sabbia) ai confini con l'Algeria. Qui troveremo il campo tendato allestito, il thè di benvenuto e poi la cena. La notte stellata è sopra di noi, da ammirare.........

 

3. Chegaga – Lac Iriki – Foum Zguid – Ouarzazate. Sabbia, rocce e palazzi di terra

Lasciamo Chegaga e continuiamo sempre verso ovest in un paesaggio fra i più aridi e disabitati del sud. Attraversiamo la distesa piatta e secca del Lac Iriki, una volta vero lago formato dal Draa. A nord la catena del Jebel Bani, barriera contro l'avanzare del deserto, a sud ancora dune e formazioni rocciose erose dal vento. Raggiunta l'oasi di Foum Zguid, troviamo l'asfalto e pieghiamo verso nord. La strada si incunea fra le pieghe del Jebel Siroua, ricompaiono i villaggi di terra e le piccole oasi. Superata Tazenakht,  valichiamo il passo di Tizi 'n Bachkoun (1700 m) in un paesaggio di rocce vulcaniche nerastre e raggiungiamo Ait Benhaddou, celebre ksar, iscritto nella lista del Patrimonio dell'Umanità. Innumerevoli i film girati qui: Il Gladiatore, Un thè nel deserto, Lawrence d'Arabia e molti altri. Nelle vicinanze, una kasba ristrutturata, con vista sulle torri merlate del villaggio, ci accoglie per la cena e il pernottamento.

 

4. Ouarzazate – Marrakech. La dimora del Pascià e la "città ocra"

L'antico percorso delle carovane dirette a Marrakech passava di qui e Ait Benhaddou era il villaggio che ne sorvegliava l'ingresso. Dopo la visita al bellissimo villaggio fortificato, continuiamo anche noi sullo stesso percorso, chiamato la "strada del sale": si snoda tortuosa sul costone della montagna, fra panorami spettacolari e villaggi appesi alla roccia, mentre in basso scorre il torrente Ounila. La "strada del sale" conduce a una cava di salgemma tuttora sfruttata con metodi artigianali e a Telouèt, dove sorge una imponente kasba in pietra. Benché in rovina, al suo interno sono miracolosamente preservate alcune stanze con raffinate decorazioni di stucchi e tessuti. Era la dimora del Pascià el Glaoui, ultimo governatore di Marrakech e del sud. Poco oltre ritroviamo il passo del Tizi-n-Tichka, oltre il quale scenderemo fra mille tornanti e incredibili contrasti di colore verso la verde pianura che precede Marrakech. Arrivo nell'albergo/riad prescelto nel tardo pomeriggio.

 

IL CAMPO TENDATO

Un servizio attento e personale preparato e gentile sono a vostra disposizione per rendere il vostro soggiorno un'esperienza davvero speciale.

Accoglienza con il thè e dolci e installazione nella propria tenda.

La tenda è una spaziosa struttura in spesso tessuto bianco arredata con letti in ferro battuto, lenzuola, coperte, tavolini. Un salottino e un bagno privato con doccia completano l'arredamento, caratterizzato dalla tradizione: tappeti, oggetti di artigianato...Il rispetto per l'ambiente è assicurato da pannelli solari.

Il ristorante è una grande tenda, arredata con tappeti, tavoli e sedie. La cena è preparata sul posto con alimenti freschi. Un caldo thè zuccherato e poi ....a contare le stelle.

 


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